Due passi…nella storia della nostra Parrocchia

IL NOSTRO PROGETTO

Raccogliendo la proposta di Don Giuseppe di festeggiare in modo speciale i 400 anni dell’erezione della nostra Parrocchia, tra coloro che si sono riuniti, una delle idee che è emersa è stata quella di fare una breve sintesi della storia della nostra comunità parrocchiale. Da questo numero di “Invito a vivere” troverete quindi degli inserti in cui, di volta in volta, vi illustreremo sia quello che abbiamo trovato consultando l’archivio della casa parrocchiale, sia l’anticipazione delle due iniziative che intendiamo proporre alla comunità. La prima consiste in una visita guidata alla Chiesa di Santa Maria Assunta e San Rocco (sagrestia,campanile, interno chiesa: dipinti, mobili…), la seconda sarà una mostra che esporrà gli oggetti liturgici presenti attualmente nella nostra chiesa (paramenti, calici, ostensori ….).

Sperando di aver suscitato almeno un po’ della vostra curiosità, cominciamo insieme a voi questo breve viaggio nel tempo…

I PRIMI DOCUMENTI

La prima citazione riferita alla nostra parrocchia risale al Basso Medioevo e precisamente al 4 Febbraio 1296, come attesta  una delle pergamene che si trovavano nell’archivio del Monastero di Pontida (fondato da Alberto da Prezzate nell’ anno 1076 e dedicato poi a San Giacomo).

In questo documento si  dà conto dell’esistenza sia della chiesa di Santa Maria che del cimitero di Filago ad essa annesso inoltre, nella stessa, si legge anche che, sempre nella medesima data, Don Guglielmo di Puteo Nigro (Pozzo Nero), prior maggiore di San Giacomo e il suo cappellano, don Pietro, priore di S. Marco di Lodi, insieme ai monaci di Pontida, danno in affitto alcuni terreni ad un certo Simone di Filago, situati in quel luogo (pergamena CCXVIII ovvero n.218-Rotolo di Faida e Filago).

Per meglio documentarci ci siamo recati a Pontida, nel Monastero di San Giacomo, dove il cordialissimo Don Paolo Lunardon, responsabile della biblioteca e dell’archivio, ci ha spiegato che non poteva mostrarci i rotoli originali delle pergamene poiché, a causa dell’ avvento di Napoleone in Italia, essi furono trasferite all’ Archivio di Stato di Milano.

Avendo però lui stesso collaborato alla stesura di alcuni testi presenti nella biblioteca che raccolgono il sunto delle pergamene, ce li ha mostrati ed ha permesso che fotocopiassimo le parti interessate, a testimonianza della veridicità delle fonti citate

(i testi consultati sono: “PONTIDA 1076-1976/ Documenti per la storia del Monastero di San Giacomo” e “SAN GIACOMO DI PONTIDA…Nove secoli di arte, storia, cultura”). Purtroppo non ci sono altri documenti oltre quelli consultati in quanto, più volte il monastero è stato oggetto di devastazioni e, come spesso accade, molti dei testi in esso presenti furono bruciati.

Nella pagina seguente trovate copia di una pianta che riproduce tutti i possedimenti del Monastero di Pontida, molti dei quali erano nell’Isola Brembana ove sono pertanto segnalati anche Rodi, Filago e Marne.

La fonte successiva delle nostre ricerche è del 29 Settembre 1575 e si tratta del Verbale della Visita Apostolica di San Carlo Borromeo nella Diocesi di Bergamo, contenuto nel libro dall’omonimo titolo: “GLI ATTI DELLA VISITA APOSTOLICA DI SAN CARLO BORROMEO A BERGAMO” ( a cura di Angelo Giuseppe Roncalli, allora cardinale di Venezia – Firenze, Leo S. Olschki editore- Vol. II°: La Diocesi- Parte III / pp.193-194). Leggendo il documento si desume che all’epoca la nostra chiesa costituiva già una parrocchia di 90 anime circa e faceva parte della Pieve di Terno d’Isola ma, essendo priva di redditi e di beni, eccetto 13 pertiche di terra, dopo la Visita Apostolica, essa fu destituita anche perché già da nove anni il parroco era mancante e per questo motivo era il parroco di  Madone che  curava la vita religiosa dei fedeli; in tal modo i già esigui beni parrocchiali di Filago furono annessi alla parrocchia di Madone.

Fino a questo momento le chiese presenti sul territorio di Filago erano tre:

  • la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria della Coltella (anticamente detta “De la Crotella” che significa “ grotta”, luogo probabilmente utilizzato per la sua iniziale costruzione )
  • la Chiesa di San Rocco, l’ attuale chiesetta della B.V.M. di Lourdes
  • la chiesa di Sant’Alessandro, a Rodi

Di seguito trovate  la copia del Documento del 1575 e la relativa traduzione che testimoniano la visita apostolica e la soppressione della nostra parrocchia.

1611: L’EREZIONE DELLA PARROCCHIA

“…senza dubio sarà benefitio grande di quelle anime et aumento del culto divino…”

La frase in tardo latino sopra riportata è tratta da un vecchio e logoro scritto presente  negli archivi della Curia Vescovile di Bergamo che attesta la nuova erezione della Parrocchia di Filago nel giorno 26 Aprile 1611.

Tale documento, il terzo da noi consultato, si trova nel nostro archivio parrocchiale grazie a  Don Rampinelli, parroco di Filago  a fine Ottocento ed autore del Cronico 1884-1904(di cui vi parleremo nel prossimo inserto) che ne chiese una copia autenticata alla Camera notarile di Bergamo.

Questo testo è un atto notarile redatto presso il palazzo episcopale di Bergamo all’inizio del 1600 e testimonia che, dopo 36 anni dalla sua soppressione, la nostra parrocchia fu nuovamente istituita su indicazione del vescovo Gian Battista Milani.

Da questo momento in poi la nostra chiesa parrocchiale, ormai intitolata sia alla SS. Maria sia a S. Rocco, come si evince dalla lettura dello scritto, avrà un sacerdote residente in Filago da allora fino ai nostri giorni. Lo stesso vescovo infatti acquistò e donò dei terreni, nel comune di Filago che  allora era una comunità agricola piuttosto povera e costituita soprattutto da mezzadri, in tutto 150 anime di cui 96 comunicate. Grazie a questa donazione i Filaghesi avrebbero potuto lavorare i terreni donati garantendo così un reddito annuo di 45 scudi ( 25 provenienti dai terreni donati  ed altri 20 pagati dalla comunità) per il sostentamento del sacerdote e per le necessità della parrocchia. Nella parrocchiale risultavano inoltre erette le scuole di Santa Maria, di San Rocco e della Dottrina Cristiana (gli odierni oratori).

Le parti iniziale e finale del documento sopraccitato sono scritte in un latino ormai tardo, difficile da leggere e da tradurre, ma grazie all’aiuto di un amico speciale …

siamo riusciti a renderlo comprensibile; la parte intermedia dell’atto è invece in italiano e riporta le dichiarazioni di due persone, di cui un cittadino di Filago (un certo Giovanni  Manfredi allora commissario per il nostro paese) chiamati a fare da testimoni durante la stesura dell’atto stesso.

A seguire ecco la copia della frase iniziale e la traduzione della prima parte del documento:

Il documento si chiude con la nomina del primo ed effettivo sacerdote residente in Filago: Giovanni Marco Carminati, già parroco a Marne. Della sua persona si legge che era, oltre che uomo di Dio, anche uomo di lettere e di scienza, nonché di grande rettitudine morale. Eccovi la parte integrale della nomina presente nel documento:

Qui termina la prima parte della nostra breve ricostruzione storica e, con la partecipazione alle feste patronali, si aprirà anche l’anno di festeggiamenti per il quattrocentesimo anniversario dell’erezione della nostra parrocchia. Sperando di aver fatto cosa gradita vi diamo appuntamento al prossimo numero di “Invito a Vivere”.